Martedì, 19 Marzo 2024  

MATERIALE DOCUMENTALE

IN EVIDENZA

PROGRAMMI DEI CORSI , MATERIALE DIDATTICO E INFORMAZIONI PER GLI STUDENTI

LINKS

ISTITUZIONI IN ITALIA

ISTITUZIONI NEL MONDO

LA RIFORMA COSTITUZIONALE ED ELETTORALE

LINKS UTILI

PROGETTO STRATEGICO CNR "SUPPORTO ALL'ATTIVITA' DEL PARLAMENTO" E RICERCHE PRIN

SCRITTI RECENTI

REFERENDUM ABROGATIVO E REVIVISCENZA

Federico II: alle origini dello Stato sociale

"NOMOS. LE ATTUALITA' DEL DIRITTO

CONVEGNI, ATTI E SEMINARI

Home » Introduzione alla lectio magistralis di inaugurazione del Master in "Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale"
Introduzione alla lectio magistralis di inaugurazione del Master in "Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale"
Introduzione alla lectio magistralis dell'on. Gianfranco Fini per l'inaugurazione del Master in "Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale"(Sala de Senato accademico di Roma "La Sapienza"-21-01-2009)

Signor Presidente della Camera ,Magnifico Rettore,Colleghi,Signore e Signori

È con grande piacere che quest’anno il Master in Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale inaugura la propria attività con una lezione su Parlamenti nazionali e istituzioni europee tenuta dal Presidente della Camera dei deputati on. Gianfranco Fini.
Mi soffermerò brevemente su due argomenti .Il primo è relativo alle lezioni inaugurali del Master;il secondo si connette alla collaborazione con le istituzioni parlamentari italiane.
Primo.Le lezioni magistrali del Master, che conta oramai otto anni di vita, sono state sempre effettuate con l’intervento di relatori di alto livello. Iniziò nel 2002 Giuliano Amato con una lezione su Costituzione europea e parlamenti, a poche settimane dall’incontro di Laeken che aveva istituito la Convenzione europea ,di cui era vicepresidente, e a cui lo stesso on. Fini ha partecipato come rappresentante del Governo italiano. Abbiamo proseguito con Mirko Tremaglia,allora ministro per gli italiani nel mondo , con un’ intervento specifico sul tema del Voto degli italiani all’estero nel 2003; con Rocco Buttiglione una lezione su “Europa 2005”; con la lectio magistralis di Giorgio Napolitano, per poche settimane ancora senatore a vita prima di essere eletto Capo dello Stato , su Il Parlamento italiano a 60 anni dall’ Assemblea costituente nel 2006; con Luciano Violante sulla Funzione di coordinamento dei Parlamenti nella governance multilivello nel 2007; ed, infine, l’anno scorso con Valerio Onida sulla Costituzione repubblicana a 60 anni dalla sua promulgazione .
La lezione odierna del Presidente Fini si inserisce nella scia delle precedenti, ma assume un carattere di specifica rilevanza proprio nel momento in cui,alla vigilia delle elezioni per il Parlamento europeo, la difficoltà del momento internazionale richiede che venga rilanciata la prospettiva europea e nello stesso tempo il ruolo delle Assemblee elettive nazionali .
Le preoccupazioni per lo svuotamento del ruolo e delle funzioni dei parlamenti sono state espresse in m odo molto chiaro dal Presidente Fini proprio in queste ultime settimane e il suo contributo oggi sono sicuro che connetterà i problemi specificatamente italiani del riallineamento del sistema partitico e del rafforzamento del ruolo della rappresentanza alla questione della trasformazione istituzionale europea.
Secondo. La presenza del Presidente della Camera dei Deputati nell’Università di Roma “La Sapienza”,nella Sala del Senato accademico che poche settimane fa ha visto la presenza del Capo dello Stato costituisce un evento importante per significare la centralità delle istituzioni parlamentari democratiche per la Comunità accademica tutta. La collaborazione con la Camera dei deputati con la più antica Facoltà di Scienze politiche d’Italia è invero risalente ed evidenzia una naturale pulsione di interesse della stessa verso gli organi costituzionali . In particolare, già negli anni ’90 il Corso di perfezionamento per Consulenti di assemblea, da cui origina questo master, organizzò tra il 1996 e il 1997 una serie di lezioni su Parlamento 1976-1997,per analizzare le trasformazioni delle Assemblee parlamentari in Italia nel ventennio che era appena trascorso anche alla luce del terremoto che era avvenuto dopo le elezioni del 1994. Vennero coinvolti i Presidenti della Camera dei deputati del periodo ed in particolare Pietro Ingrao, Nilde Iotti, Irene Pivetti, Luciano Violante, le cui lezioni,come la maggior parte di quelle citate, sono state pubblicate sulla rivista Nomos,che coordino per l’Istituto poligrafico dello Stato. Ed è da quel periodo che data il concorso fattivo che la Segreteria generale (come quella del Senato) hanno concesso per l’indispensabile partecipazione di funzionari all’attività di docenza e per l’organizzazione di stage presso la Camera.
Perché ricordo questa sequela di notizie all’interno del Master?
Per due ragioni. La prima è per affermare una continuità di rapporto culturale che prima il corso per consulenti e poi il Master hanno sempre avuto con le Istituzioni parlamentari nazionali e in particolare con la Camera dei deputati, che fornisce un concorso di docenza qualificata attraverso i suoi funzionari. L’anno scorso questa relazione si è sostanziata all’estero ed in Italia in una proficua collaborazione nell’azione che Ministero degli esteri, Camera dei deputati, Ipalmo e Master hanno effettuato nei Balcani occidentali e che ha visto nel luglio scorso- dopo una serie di corsi effettuati in loco, una settimana di attività qui alla Sapienza ed alla Camera dei deputati sui problemi relativi ai processi di democratizzazione negli ordinamenti dei Balcani occidentali. Per questo ringrazio sia la Presidenza della Camera sia le strutture della stessa. La seconda ragione è che l’Università “La Sapienza” è e rimane la maggiore Università statale italiana e quindi dell’area laziale e romana. Simili iniziative ed attività dimostrano la capacità di mantenersi in gioco nonostante le difficoltà che caratterizzano l’area pubblica.
Signor Presidente l’argomento che oggi Ella affronterà è centrale per il futuro delle istituzioni parlamentari dell’Unione europea, ma in particolare per il nostro ordinamento che tenta di fuoriuscire da una transizione lunga oramai quarantennale e una breve e più intensa che è stata originata dalla crisi di regime del 1992-93. Sono sicuro che le sue riflessioni saranni di stimolo per l’approfondimento di temi che sono fondamentali per la formazione e per l’azione,all’interno delle comunità culturali e delle istituzioni.